Relazione botanica prato di Schiba dr. Katia Zanatta

Focus

Il Prato di Schiba, un frammento di biodiversità che dopo varie vicissitudini è divenuto parte integrante del Centro Don Chiavacci di Crespano del Grappa, ma di fatto resta parte integrante del Massiccio del Grappa, una delle più complesse e meravigliose montagne delle nostre Prealpi. Si tratta di un esteso prato magro ricchissimo di fiori, circondato da boschi e pareti rocciose, in gran parte tutelato dalla normativa europea (Direttiva “Habitat” 92/43/CEE”). La Commissione Europea per l’Ambiente chiede agli Stati membri un impegno di tutela che in Italia non sempre, anzi, raramente, viene garantito. I prati, anche quelli che per importanza conservazionistica sono tutelati (sulla carta) sono in gran parte abbandonati, non più sfalciati, stanno scomparendo e con essi scompaiono tutti quei saperi del mondo contadino che fanno parte della nostra identità. Contrariamente alla generale tendenza in atto, la volontà dell’associazione “Incontri con la natura per la salvaguardia del creato Don Paolo Chiavacci” è chiara e tenace, totalmente volta alla conservazione del loro prato, il prato di Schiba, secondo metodi tradizionali, con mezzi meccanici leggeri e secondo tempistiche che assecondino il ritmo della fioritura. Le competenze tecniche e scientifiche in grado di gestire correttamente il prato di Schiba ci sono tutte, ma per rendere concretamente operativo un serio programma di gestione è urgente e necessario il fermo supporto anche dalle amministrazioni del territorio.

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